Perdita memoria negli anziani
La perdita di memoria negli anziani
AES dispone di diverse agenzie badati situate su tutto il territorio della Lobardia, con l’obiettivo di aiutare gli anziani nel mantenere attiva la memoria, grazie anche all’aiuto delle badanti. Sul territorio di Pavia sono attivi i nostri servizi di badante di condominio a Pavia e badante ad ore a Pavia.
Il trascorrere del tempo, per una persona anziana implica, in maniera spesso repentina, tutta una serie di cambiamenti psico-fisici evidenti. Molto spesso accade che l’anziano riesca brillantemente a ricordare un accadimento passato, ma non quello che ha mangiato a pranzo.
Questo ci da l’esatta misura di come stia mutando la facoltà mnemonica della persona non più giovane. Naturalmente dobbiamo vederla come un’occasione per dimostrare come nella terza età venga maggiormente compromessa la memoria recente. Inoltre negli anziani resta attiva la memoria remota che consente di ricordare fatti anche remoti con estrema semplicità.
Ma nell’anziano a mutare è anche la sfera emozionale, al punto da riscontrare un’inedita emotività in un anziano che prima non palesava.
Perdita di memoria e assistenza sociale
Proprio per questo diventa essenziale la vicinanza di una persona cara e di qualcuno che, contemporaneamente, riesca a prendersi cura professionalmente ed in modo costante. Molto spesso, infatti, trascuriamo l’importanza delle esigenze quotidiane, quelle più piccole, che nessuno ha il coraggio di esternare e che dobbiamo cercare di assecondare con piu naturalezza.
Memoria e ricerche scientifiche
Da un punto di vista scientifico nell’ultima stagione della vita, si assiste ad una progressiva ed inesorabile perdita dei neuroni. Si tratta di cellule nervose che, a 70 anni d’età, l’individuo perde ogni 100.000 neuroni.
Nell’organismo che invecchia, inoltre, si assiste ad un altro importante fattore che, per la verità comincia a manifestarsi ancora in giovane età. Questo avviene in maniera ridotta e, cioè, la diminuzione di peso del cervello. Si pensi che dai 30 ai 75 anni d’età, la persona ha già perso il 10% del suo peso originario. Inoltre questo processo è accompagnato, soprattutto nelle stagioni più avanzate dell’età, da una ridotta vascolarizzazione dell’organo. Infatti a 75 anni il sangue in circolo può ridursi anche del 20%. Questo, aggiunto alla perdita dei neuroni e contestuale diminuzione dei dendriti, ovvero quelle strutture a ponte che collegano i neuroni gli uni con gli altri, spiega, scientificamente, la perdita della memoria recente dell’anziano.
Inoltre è molto importante che l’anziano sia quotidianamente stimolato e gestito dal punto di vista globale: solo cosi non si rischia di trascurare nessun aspetto della sua salute e del suo benessere psico-fisico.