Incidenti adolescenti: educare i giovani alla vita
Incidenti adolescenti – quali sono le cause e come prevenirli
Oggi affronteremo la questione legata a incidenti adolescenti. I ricercatori hanno riscontrato che, mentre i tassi di mortalità dei bambini piccoli sono diminuiti a partire dal 1990 fino al 2013, quelli dei teenager (età tra i 10 e i 24 anni) – soprattutto maschi – sono stati più lenti a calare. Secondo gli studiosi gli sforzi globali hanno notevolmente migliorato la salute dei minori di 5 anni, ma le campagne pubblicitarie – sostengono gli scienziati – hanno ignorato i ragazzi tra i 10 e i 24 anni. Educare al rispetto della vita è una delle missioni che proseguiamo con i servizi di educatore a domicilio.
AES domicilio offre inoltre servizi educativi per minori con problemi comportamentali a Pavia, Como e Lecco.
Gli incidenti stradali causano il 10% delle morti tra 10 e 14 anni e circa il 20% di quelle nelle fasce superiori, mentre al secondo posto c’è l’Hiv per i più piccoli, le violenze interpersonali tra 15 e 19 anni e i suicidi tra 20 e 24.
Incidenti adolescenti: perché i giovani amano il rischio
I comportamenti a rischio adolescenziali possono essere considerati dei modi per provare sensazioni nuove e forti, con la componente relativa alla sfida e alla sperimentazione di se.
Negli ultimi anni è aumentato considerevolmente lo studio sui comportamenti ad alto rischio dei giovani adolescenti, comportamenti messi in atto da soli o in gruppo, segnalati perché contengono elementi di auto o etero-distruttività:
- lanciarsi da un ponte legati ad un elastico;
- camminare sui cornicioni;
- attraversare torrenti in piena;
- guidare a forte velocità;
- sdraiarsi sulla riga di mezzeria di una strada;
- sfidarsi a chi si toglie per ultimo da una situazione pericolosa, come: dai binari del treno, da uno scatolone in mezzo alla strada; uso di sostanze stupefacenti o alcoliche.
Il rischio che questi comportamenti hanno sulla salute può essere immediato, come nel caso della guida pericolosa, prima causa di morte in età adolescenziale, oppure posticipato nel tempo come nel caso dei disturbi dell’alimentazione, delle condotte sessuali a rischio, del fumo di sigarette, dell’assunzione di droghe e dell’abuso di alcol.
Tale volontà può corrispondere ad una volontà profonda di rinnovarsi, ad un desiderio di indipendenza e di autonomia oppure all’esplorazione delle proprie capacità e dei propri limiti.
Jeammet (1991) sottolinea come la stessa fase adolescenziale potrebbe costituire di per se un rischio, mettendone in evidenza la dimensione di crisi evolutiva corrispondente ad una esigenza di cambiamento puberale, psichico e psicosociale.
Incidenti adolescenti – Interventi per prevenire
Ancora una volta l’educazione sembra essere l’unica risposta prospettabile a fronte di questi comportamenti ed è per questo che famiglia educatori e scuola devono collaborare per garantire un maggiore sicurezza per questi ragazzi. In famiglia perchè esso costituisce il nucleo di maggiore formazione, a scuola perchè essa consiste nell’istituzione maggiormente frequentata e il supporto dell’educatore, infine, per cercare di bilanciare queste due forze opposte.