combattere il bullismo, il ruolo dei genitori
Bullismo: il ruolo dei genitori
Tra gli argomenti più discussi, il bullismo si affaccia nella vita dei nostri figli ormai quotidianamente e in maniera incessante. Aes Domicilio nell’ambito dei servizi educativi a Pavia sente il dovere di approfondire questa tematica per determinare consapevolezza e voglia di cambiare. Tutti hanno una idea di chi sia un bambino, un adulto e un genitore, ma ognuno associa questi termini al proprio vissuto e alle proprie informazioni.
La ragione che educa
Eric Berne ha saputo portare le teorie freudiane (i tre stati: es, io e super-io già anticamente definiti dalla cultura greca e soprattutto islamica nel medioevo) in modo pragmatico, riconducendole ai tre ruoli della vita: il g.a.b. (genitore, adulto e bambino). “Pensiamo alla genitorialità (ossia le norme comportamentali, il “tu devi”) che per natura è sociale: essa lega gli individui tra loro con delle leggi e dei modi d’agire e di pensare. E’ il cosiddetto “senso del dovere” e anche del “civismo” che tutti abbiamo dentro, poiché siamo stati educati a questo. Psicologicamente ogni autorità è sinonimo di genitorialità.
Genitore e bambino, ossia dovere e piacere. Tra essi, a far da elemento equilibratore l’adulto, ossia l’aspetto ragionevole che tiene conto dell’utilità di ogni comportamento. Se il bambino col suo principio del piacere prevaricasse sui doveri sociali (G) e sulla ragione (A) la società si disgregherebbe, ognuno farebbe solo quello che gli piace, dimenticando le esigenze altrui in manie d’onnipotenza (il “bambino onnipotente” di Freud ) : insomma follia (psicosi).
Ma se la situazione fosse rovesciata per cui ogni legittimo piacere e sfondo emotivo fosse inibito e castigato saremmo nuovamente fuori dal buon senso e dentro le nevrosi ossessive.
La ragione deve far da bilancia tra le pulsioni infantili e le esigenze sociali, ecco ciò che siamo tenuti a fare nell’educazione con i nostri figli, in casa e a scuola, perché ogni squilibrio si paga con la violenza e l’indifferenza.
Il comportamento più giusto
Cerchiamo di valorizzare il bambino come giocosità, spontaneità, espansività, libertà, piacere del vivere, fantasia. Stiamogli accanto durante il suo adattamento verso l’ambiente che lo prepara alla vita civile adulta, nella quale troverà delle regole e dei freni alla sua espressione. Ma lasciamo anche che sia se stesso attraverso gli strumenti idonei, l’accompagnamento giusto e un’educazione ad hoc.