Blog - Ultime notizie
la famiglia secondo aes

AES Domicilio: “Educare alla pace è una scelta”

Educare alla pace è una scelta

AES Domicilio offre servizi educativi per minori a Pavia e supporto a genitori che vogliono educare i propri figli nel rispetto delle regole e del prossimo; offriamo inoltre i nostri servizi educativi a Lecco e Como e i nostri educatori sono presenti con una presenza capillare su tutto il territorio. AES Domicilio  è prima di tutto Educazione, un’educazione alla vita, alla realizzazione di se stessi, ma soprattutto della società intera: è l’educazione alla non violenza o, per meglio dire, alla Pace. Crediamo profondamente che ciò possa condurre alla piena realizzazione dell’essere umano e siamo sicuri che un percorso di prevenzione sia più potente di molte altre azioni di contrasto. In questo percorso dobbiamo farci assistere dall’apprendimento della storia; considerare il coinvolgimento di tutte le caratteristiche dell’essere umano, le funzioni motorie, intellettuali, emotive e generare maggiore fiducia sulle istituzioni scolastiche, sulla famiglia, sugli educatori. Ci sono molti studi e molte attività che promuovono una scuola diversa, la trasformazione dell’educazione scolastica da “informativa” a un’esperienza integrata con lo sviluppo umano. Una frase di Silo in “Umanizzare la Terra” dichiara: “Se vuoi crescere, aiuterai a crescere coloro che ti circondano.”

La non violenza si insegna e si impara in famiglia, oggi si sente parlare sempre più frequentemente di educazione alla pace. È un argomento che interessa in particolare tutti gli educatori consapevoli della loro grande responsabilità nei confronti delle giovani generazioni.

<<L’educazione alla pace non può ridursi, dunque, ad una sia pur lodevole e necessaria opera di informazione e di sensibilizzazione sugli orrori della guerra, contrapposti alle gioie della vita pacifica. Così come il dibattito fra gli educatori non si può limitare allo studio di programmi scolastici che consentano di illustrare efficacemente questi dati di fatto ai giovani. La pace non è semplicemente una condizione negativa caratterizzata dalla mancanza della guerra. È una condizione positiva. La pace è quello stato della società in cui i conflitti politici, economici e sociali sono risolti con mezzi costituzionali sotto il regno della legge, e la violenza o la guerra fra individui, gruppi, partiti o nazioni in contrasto sono proibite e prevenute. La pace nel significato politico della parola, non è appena qualcosa che accade. È la creazione di una specifica istituzione politica. Questa istituzione è lo Stato. La ragion d’essere dello Stato consiste nel fatto che esso è lo strumento che mette gli uomini in grado di porre fine alla guerra e di realizzare mutamenti e riforme con mezzi pacifici e costituzionali. Mai, dall’inizio della storia documentata, in alcuna parte del mondo, vi è stata pace se non all’interno di uno Stato.>>

Queste le parole di uno dei periodici più qualificati nel settore dell’educazione: l’International Review of Education che ha dedicato recentemente un numero speciale al dibattito sull’educazione alla pace. È un dibattito che i nostri specialisti, avendo ogni giorno a che fare con bambini ed adolescenti, non possono ignorare, consapevoli che educare significa prima di tutto condurre le giovani generazioni ad impegnarsi per una società migliore. Per cui « Come per la cultura dell’età del Bronzo o del Ferro esistono periodi in cui l’uomo fu definito homo faber, così la cultura della pace dovrebbe essere finalizzata alla creazione di un nuovo tipo umano, consapevole dei suoi poteri, ma, nello stesso tempo, conscio del pericolo che la sua forza comporta; riconoscendo il significato fondamentale che la pace ha per l’umanità in questo periodo, il nuovo tipo di uomo dovrebbe poter essere descritto come homo pacis »

In questo senso, la cultura della pace si definisce come un pensiero che non rimane astratto, bensì è orientato all’azione: si tratta di innescare un graduale processo di organizzazione delle attività interdipendenti a livello internazionale, ma ben consci che l’azione parte prima di tutto da noi stessi, dai nuclei familiari, dalle istituzioni educative. La lotta per la pace è una scelta da intraprendere, e in fretta.